La villa fu abbandonata dopo la morte della principessa Antinori-Aldobrandini nel 1933 e si deteriorò nella seconda metà del XX secolo.

Lo studio di architettura e design Archidomus, fondato nel 2000 dagli architetti Monica Rossi e Claudio Cencetti, è stato incaricato di riportare in vita il complesso di edifici e l’intero parco. L’obiettivo primario dello studio è stato quello di fondere le diverse forme d’arte che si sono evolute nel tempo, mettendo in risalto le caratteristiche barocche, classiche e liberty. Archidomus ha subito individuato in Villa Cosmiana un bene storico da valorizzare e riportare al suo antico splendore, rovinato dal tempo.

Dopo aver scoperto, con l’aiuto di un’équipe di restauratori, numerosi affreschi nascosti sotto strati di vernice, Rossi e Cencetti hanno optato per un restauro completo dei dipinti in tutti gli ambienti della zona giorno e della zona notte. La prima area su cui si sono concentrati è stata la cantina, consentendo ai nuovi proprietari di iniziare la produzione di vino contemporaneamente ai lavori di restauro, il cui intento principale è stato quello di rivelare lo splendore mai visto prima della villa, riaprendo le finestre che erano state chiuse nel corso dei decenni e stabilendo un nuovo rapporto con il parco che, attraverso grandi aperture, è diventato una parte fondamentale del progetto.

Oltre al restauro, è stata condotta un’analisi approfondita dell’apparato decorativo, integrando gli affreschi con un nuovo disegno che dà alla villa una vita più contemporanea, conservando e integrando i granulati dei pavimenti originali, alterati nel tempo. I lavori di ristrutturazione della villa principale sono durati un anno e mezzo, mentre quelli del parco e degli altri edifici – come la cantina con la barricata, la limonaia e la casa colonica un tempo adibita a magazzino del vino – sono durati cinque anni. Archidomus ha curato l’intero processo di riqualificazione della villa, modificando il percorso di accesso rispetto all’assetto originario e dotando il parco di percorsi personalizzati e di una fontana. Nello spazio esterno sono state progettate e realizzate nuove aree per massimizzarne il potenziale, tra cui un giardino di agrumi che prima non esisteva. Dalla gestione burocratica alla pianificazione, dal design degli interni alla progettazione di arredi personalizzati attraverso il lavoro di esperti artigiani, Archidomus ha gestito tutti gli aspetti della ristrutturazione fino ai più piccoli dettagli, come la scelta dei tessuti delle sedie.

Intervenire su una storia così lunga e ricca significa soprattutto ascoltare l’edificio stesso e analizzare le linee architettoniche che suggerisce, riflettere sulla visione d’insieme attraverso i colori, le luci, le finiture e, in questo caso, la coesistenza di diverse forme d’arte, tra cui la collezione privata del proprietario, creando un dialogo tra passato e presente in tutti gli ambienti. Attraverso la capacità di osare, dove la scelta dei colori e il gioco dei contrasti è fondamentale, e l’enfasi sulla contemporaneità che traspare a Villa Cosmiana tra le varie opere d’arte presenti in tutti gli ambienti, è stato possibile scoprire ciò che il tempo aveva nascosto